giovedì 4 luglio 2019

La Bella Addormentata - coreografia R. Nureyev



Nel 1978 ero arrivata a 7 recite di Bella Addormentata di Nureyev, 4 Fracci Nureyev e 3 Pontois Bortoluzzi, avevo sedici anni e mio papà che doveva venirmi a prendere mi odiò un pochino ahahaha.
Da allora, questa versione non l'avevo più vista. E rivederla oggi è stata una grande emozione. 

Tantissime le cose che mi vengono in mente, troppe... quindi vado per punti.

Questa è una versione gloriosa, ricca con coreografie di gruppo e variazioni singole splendide, una gioia per gli occhi: certo si sa la coreografia di Nureyev è piena di passi, e in certi punti anche un po' troppo piena ma questa è la "mia" bella e io la trovo superba comunque 😊. 

Rispetto a quello che mi ricordavo, ci sono un po' di particolari che non mi tornano: tipo il principe che si nasconde dietro al letto dopo il bacio, le amiche di Aurora che non la considerano minimamente quando si sveglia, e altre sfumature che nel rimontaggio forse sono un po' cambiate. 

Tre coppie molto diverse fra loro: Semionova Andrijashenko, Manni Coviello, Arduino Del Freo.

Polina Semionova mi piace, è una ballerina elegante, di pregio è un'Aurora molto morbida ma un po' poco credibile come sedicenne nel primo atto, più in ruolo nel secondo e nel terzo atto.



Timofej Andrijashenko è bellissimo con una certa presenza ma manca un po' di precisione e dovrebbe dosare meglio la forza nella variazione del secondo atto, rischia di faticare nelle chiusure. Forse era un po' presto per il suo Desiré, ma certamente si rifarà. Mi dicono che nelle rappresentazioni seguenti sia andato molto bene, ne sono contenta 😊.



Nicoletta Manni ha affrontato per la prima volta il ruolo di Aurora con sicurezza e una precisione tecnica notevole, a mio parere dovrebbe solo lavorare un po' sugli accenti e sui cambi di velocità, ma è solo il mio parere. E' così bello seguirne la carriera e vederla crescere affrontando tutti i grandi ruoli. 



Claudio Coviello è stato magistrale, un artista incredibile. Il lunghissimo assolo del secondo atto preciso ed intenso, di una poesia struggente, la più bella esecuzione che ho visto (non sto esagerando, lo penso veramente). Difficilissimo interpretare lo stile personale che Nureyev portava nei ruoli maschili e Coviello ci riesce alla perfezione attraverso un legato raro. Claudio danza e "sa" che cosa sta danzando. E' stato e sarà entusiasmante seguire l'evoluzione della sua maturazione artistica. Al termine della variazione del secondo atto, applausi scroscianti e molto lunghi.

Cito Francesco Maino perchè non saprei dirlo meglio: "Claudio Coviello è un inarrestabile fiume in piena, travolgente dal punto di vista emozionale, eppure sempre tecnicamente e stilisticamente impeccabile. Sa scavare in profondità nella psicologia del personaggio che interpreta, è maturo e profondo... non ostenta le proprie doti non fa mai nulla per il puro gusto di apparire ed affermare la propria statura artistica ma piuttosto per esprimere... si percepisce che ha avuto come mentore un Artista del calibro di Massimo Murru."







Martina Arduino è stata un'Aurora piena di luce e di smalto, con qualche esitazione nell'adagio della Rosa ma con uno stile giusto e che ben ha mostrato l'evoluzione del personaggio nel corso dei tre atti.




Nicola Del Freo mi ha sorpreso molto positivamente. Ha mostrato grande espressività nell'uso del corpo e dello stile di Nureyev. Guidato bene, può crescere ancora tanto.




L'ensemble della Scala si conferma a livelli molto alti sia tra le file del corpo di ballo che per i solisti / primi ballerini. 
Mi viene da citare fra tutti gli altri Vittoria Valerio una brillante e precisa Florine con grande presenza scenica, contatto visivo ed intesa con il suo Uccello Azzurro, Claudio Coviello, Emanuela Montanari una fata del Lillà piena di charme e di presenza e nel secondo cast una contessa civettuola e ammiccante con garbo ed eleganza. Nicola Del Freo notevole anche nella variazione del pas de cinq e Virna Toppi che ha mostrato un grandissimo controllo nel pas de cinq e una fata principale molto bella alla prima.









Bellissime come sempre le variazioni delle fate, le due Violante di Alessandra Vassallo e Maria Celeste Losa, la prima più irruente la seconda più sorridente. Un cenno per una deliziosa fata Canarino di Agnese di Clemente.









Citare tutti è difficile. Mi sovvengono Di Clemente e Sutera e poi  Cerulli e Fresi nell'uccello azzurro, i gatti di tre coppie tutte diverse Albano Fresi, Gazzo Fagetti e Cavalleri Crescenzi, nell'ordine graffianti, eleganti e miciosi. L'esercito di fate fra cui mi piace citare Marta Gerani, e di gioielli del pas de cinq, Mattia Semperboni e ancora Celeste Losa.
E' il bello di questa Bella, far ballare tutta la compagnia.













I costumi della Squarciapino non mi fanno impazzire, alcuni sembrano un po' la carta dei Condorelli (cit) e le parrucche bianche sono odiose come sempre. Ma nel loro insieme fanno un certo effetto di opulenza imperiale.

Di opposto parere sono quando penso alla direzione d'orchestra di Korobov e all'orchestra che sono stati imbarazzanti almeno nelle rappresentazioni a cui ho assistito. Ci sono stati dei momenti in cui sembrava di sentire strumenti in libertà con gli ottoni che entravano senza alcun senso. Tempi strani, chiusure di variazioni bruciate. Conciare così Tchaikovsky è un delitto così come è un delitto continuare a suonare i balletti con sufficienza. Come direbbe Alberto Mattioli, un Tchaikovskycidio 😆

E' davvero un peccato perchè il livello del corpo di ballo dei solisti e dei Principal stato molto alto, sono veramente bravi e meritano sempre di più.


Secondo cast Manni Coviello 
Primo atto 


















Secondo atto

















































Intervallo 😊😊😊


Terzo atto












































Prove Semionova Andrijashenko




















































Terzo cast Arduino e Del Freo