venerdì 25 settembre 2015

La Bella Addormentata - cor. Alexei Ratmansky - Manni e Andrijashenko - Zakharova e Tissi - Valerio e Fagetti




Da non esperti è difficile commentare  le ricostruzioni storiche dei grandi balletti classici senza cadere nella banalità o nell'ignoranza. Posso solo dire che dal mio punto di vista, questi esercizi di stile, che hanno sicuramente un valore storico, difficilmente hanno anche le "gambe" per entrare nel repertorio di una compagnia moderna e venire rappresentate e "reggere" per anni e anni come Nureyev o Wright.
Ciò non toglie nulla al loro valore e al fatto che la Bella di Ratmansky è una gioia per gli occhi e per gli spettatori a cui non interessa discettare sull'altezza del retiré o sui deboulé in mezza.

Avendo visto ai miei tempi 9, dicasi 9, Belle Fracci-Nureyev (rischiando le ire paterne ogni sera), devo dire che i brividi che mi aveva dato quella versione qui non li ho avuti, però è stato un bello spettacolo.

Valzer 
Quello che ho notato di più è stata la cura della narrazione in tutti i personaggi: anche senza citare la grandissima Carabosse di Murru praticamente parlante con una caratterizzazione potentissima, in tutti i personaggi la narrazione ha avuto un ruolo importantissimo e anche nel passo a due finale il contatto e la tenerezza tra i due protagonisti è emersa fin dalla generale: si notava l'assenza di quella freddezza regale che contraddistingue  il momento clou della Danza nella Bella, ovvero il pdd finale.

Due parole sugli interpreti: una magistrale Zakharova (anche se per me resta sempre troppo fredda), mitica Carabosse di Murru quasi ironico in certi punti, in coppia con uno Zeni ciambellano bravissimo e anche notevole Carabosse alla generale, Tissi giovanissimo e ingenuo principe,  un Fagetti nolto espressivo al suo debutto come principe appassionato e con carattere, sempre grande presenza scenica. Andrijashenko molto bravo nella generale, in coppia con una Manni decisamente bella e dalle linee pulite e precise.  Le variazioni delle Fate del primo atto non mi sono piaciute molto rispetto a quelle di Nureyev, ma è anche vero che quando ne ho vista una ballata dalla Ballone e dalla Vassallo, sono tornate a piacermi di più :). Angelo Greco un splendido Uccello Azzurro nonostante il costume non esattamente premiante.


Stefania Ballone e il suo cavaliere


Mick Zeni Carabosse

Mick Zeni Carabosse

Mick Zeni Carabosse






Nicoletta Manni

Nicoletta Manni

Vittoria Valerio




Christian Fagetti


Timofej Andrijashenko

Virna Toppi e Nicoletta Manni
Christian Fagetti e Vittoria Valerio

Timofej Andrijashenko e Nicoletta Manni

Christian Fagetti e Vittoria Valerio

Christian Fagetti e Vittoria Valerio

Nicoletta Manni







Christian Fagetti


Antonella Albano e non lo so chiedo scusa

Angelo Greco e Vittoria Valerio

Angelo Greco

Daniela Cavalleri e Federico Fresi
Marco Agostino e non lo so 

Pollicino e i suoi fratelli Accademia del TEATRO ALLA SCALA

Timofej Andrijashenko e Nicoletta Manni

Timofej Andrijashenko e Nicoletta Manni

Timofej Andrijashenko e Nicoletta Manni
Christian Fagetti e Vittoria Valerio
Massimo Murru Carabosse

Massimo Murru Carabosse

Jacopo Tissi,  Alessandra Vassallo, Vittoria Valerio, Massimo Murru, Angelo Greco e Daniela Cavalleri
Massimo Murru Carabosse
Svetlana Zackharova

Nicoletta Manni, Svetlana Zackharova e Jacopo Tissi

Vittoria Valerio e Christian Fagetti












martedì 15 settembre 2015

A letter to a man - Mikhail Baryshnikov / Bob Wilson - Teatro dell'Arte




Onirico, intenso, poetico, da reparto psichiatrico, criptico, a volte spiazzante, dite quello che volete di questo spettacolo. 
Forse Bob Wilson va vissuto senza cercare di capirlo troppo ma solo a pelle. 

E poi sono grezza ma per me Baryshnikov può entrare in scena e fare bù e io son contenta lo stesso :).  








Diana Vishneva in prima fila (io in seconda ehehe)

PS questa mano ha stretto quella di Baryshnikov e non è più stata lavata (metaforicamente)