domenica 24 gennaio 2016

Les Etoiles - Roma Auditorium Conciliazione





Ed eccoci ad un Gala decisamente prestigioso per la presenza di artisti di portata internazionale, artisti che sono sempre meravigliosi da vedere in Italia. Nunez Soares, Lacarra Dino, Salenko Walter e Simkin, e la coppia italiana Coviello Bianchi. 

Marianela era uno dei principali motivi per cui mi sono mossa da Milano (insieme all'occasione per rivedere la mia amica Orsola) e, dopo un anno da Onegin, avevo proprio voglia di rivederla a Roma e in particolare nel Diamonds pdd con Soares in cui non l'avevo mai vista ballare. Pulitissima e con delle linee precise, molto morbida la Nuñez è un'étoile essenziale che mi piace perchè adoro la sua smagliante semplicità su una tecnica perfetta che appare molto naturale. E la dimostrazione di ciò è stata il suo cigno nero molto intrigante senza troppi orpelli e con un balance senza fine, chiuso come se fosse la cosa più naturale del mondo.



Lacarra è sempre un cigno bianco spaziale, il pdd di Arpino che aveva fatto al Gala di fine Expo alla Scala non mi fa impazzire ma lei è incredibile e la partnership con Dino potentissima. 


Salenko non l'avevo mai vista, classicissima e perfetta: DonQ con Simkin e Corsaire con Walter. 
Simkin scoppiettante e tecnicamente ineccepibile ma gigionissimo anche nel Bourgeois (dove Polunin per me se lo mangia), un vero animale da Gala. Walter è notevole ma si è esibito in un a solo un po' fuori contesto rispetto a questo Gala.


Coviello e Bianchi giovani bravi ma un po' dimessi rispetto alla potenza di fuoco delle altre étoiles. Meglio R&J di Giselle. Secondo me ci vuole più personalità soprattutto per la parte femminile.


Insomma un tripudio di repertorio. Alla fine pubblico con tifo da stadio, forse troppo per i miei gusti. Anch'io mi sgolavo per Guillem ma era diverso.
Solo una mia considerazione: a prescindere dagli interpreti che sono artisti meravigliosi, i Gala mi hanno un po' tediato, preferisco "rischiare" di vedere una cosa nuova, che uno show off di tecnica assolutamente smagliante ma con il solo fine di esibizione pura. Intendo dire che mi piacciono le serate "medley" ma quando c'è uno studio, un percorso, un filo logico dietro ai vari pezzi che vada oltre la mera esibizione di tecnica. Sono un po' antipatica, forse ? :)


 








































































sabato 16 gennaio 2016

Duse - Alessandra Ferri - cor. John Neumeier - Staatsoper Amburgo


Spettacolo di grande caratura questa Duse di Neumeier: quasi due ore la prima parte che racconta la vita di Duse attraverso i suoi ruoli principali. C'è tanta roba, molti elementi che complicano una messa in scena molto ricca di situazioni e di teatro nel teatro, un po' difficile da seguire. 
Ma ci sono dei momenti meravigliosi e delle ottime idee. Musica di Britten e Part a tratti un po' indigesta per noi poveri mortali :) ma molto adatta alla storia di inizio secolo.

La rappresentazione di Romeo e Giulietta che sfocia nella Prima Guerra Mondiale è un pezzo di puro dramma cinematografico con dei movimenti bellissimi del corpo di ballo maschile intorno a Ferri / Duse sul palco in centro alla scena.
Altri momenti chiave sono il passo a due sensuale e molto esplicito con D'annunzio,  l'amicizia con la Duncan, la differenza di interpretazione della Dame aux Camelias della Duse rispetto alla Bernhardt (una bravissima Azzoni, perfetta nel descrivere l'overacting di Bernhardt). Moltissimi gli auto riferimenti della Dame di Neumeier nelle prese dell'interpretazione di Duse. 

Quello che ho trovato un po' ostico è che tutta questa serie di situazioni così ricche più molte altre che fanno da collante alla storia, genera un po' di confusione e di sovraffollamento drammatico. Insomma c'è un po' troppa roba. 

Ferri molto Duse, molto diva, molto lei. 

Il secondo tempo di mezz'ora, dove Duse balla con i quattro uomini della sua vita, in una situazione essenziale, molto poetica e pulita, è meraviglioso. Prima i quattro fanno fluttuare Ferri Duse nell'aria con una grande fluidità di movimento e poi ognuno di loro balla con lei un pdd che sintetizza le caratteristiche del loro rapporto in vita. Bello e intenso. Splendido. Neumeier.

Amburgo accogliente fascinosa sotto la neve e particolare: Kunsthalle interessante (Spot on, Nolbe e Catel) e Elbphilarmonie da non perdere (per ora cantiere ma quando sarà finita sarà incredibile).

Ultima scena prima del sipario


Staatsoper di Amburgo 











Jacopo Bellussi - The Soldier's Friend


Marc Jubete - her Audience



Karen Azatyan - The Seducer
(Gabriele D'Annunzio)


Carsten Jung - The Mentor
(Arrigo Boito)

 Alexandr Trusch - The Soldier
(Luciano Nicastro)


Silvia Azzoni - The Rival
(Sarah Bernhardt)










Anna Laudere - The Friend
(Isadora Duncan)





Hélène Bouchet - The Servant

(Désirée von Wertheimstein)