lunedì 16 luglio 2018

Don Chisciotte - cor. Nureyev - Teatro alla Scala




Per me rivedere il Don Q di Nureyev alla Scala è sempre una gioia, soprattutto se poi viene ballato meravigliosamente, e non sto esagerando, da un corpo di ballo ai suoi massimi (lo diciamo da un po') e dai primi ballerini scaligeri che in questo titolo danno prova (se ce ne fosse bisogno) di essere a livello internazionale. In passato ho visto edizioni più mosce, non è il caso di quest'ultima in cui ognuno in scena faceva la sua parte, contribuendo allo smalto generale della performance.
E se ha entusiasmato anche mio marito, che di balletto non vuol sentir parlare in genere, un motivo ci sarà. 😂😂

Ho visto le coppie Toppi e Coviello in prova e in secondo cast, e poi Manni e Andrjiashenko in primo cast. Ho perso il "debutto del secolo "Arduino Agostino, ma spero di poter rivedere Martina nel ruolo prima o poi viste le entusiastiche critiche che sto leggendo, a cui credo senza alcun dubbio. Entrambe le coppie che ho visto hanno brillato per diversi motivi.



Meraviglioso Coviello, perfettamente in stile Nureyev con tutte le particolarità che la coreografia richiede e con la capacità di renderla bella anche nei punti un po' troppo manieristici. La prima variazione brillantissima così come la jota. Nel secondo atto a solo seducente sempre in contatto visivo con la Toppi, grande exploit nel terzo atto. Carattere e fuego da ogni poro ma al contempo una certa eleganza. Niente da invidiare a Heymann. Claudio ha raggiunto una maturità interpretativa notevole e deve solo andare ancora di più in sicurezza sui passaggi più difficili perchè li fa alla grande.




Virna Toppi è bellissima, ha un magnetismo peperino e come Kitri ha il suo punto di forza smagliante soprattutto nel primo atto, nel secondo è una sicura Dulcinea. Nel terzo è molto precisa e di carattere.





Nicoletta Manni ha raggiunto dei livelli notevoli in Kitri, è tanti anni che balla il ruolo e si vede ma soprattutto in queste ultime recite ha uno smalto e una luce nell'interpretazione che prima non aveva. La sua variazione del terzo atto è una delle più belle che ho visto. E dirlo dopo aver visto Nuñez dal poco al Gala non è cosa da poco.


Grande è l'intesa con Andrjiashenko (ca va sans dire), bellissimo fisicamente e tecnicamente anche se si vedeva che era la prima volta che affrontava il ruolo. Meno attento a cogliere le sfumature della coreografia, è comunque ballerino di grande talento. Un po' più di grinta nel suo Basilio ci starebbe bene.


E poi Fagetti e Vassallo, i miei Espada e Mercedes preferiti 😍😍 una non chalance rara in scena: lui tagliente preciso senza una sbavatura, lei grande in quei fouettes an dedans del primo atto e stupenda nel terzo atto. Insomma top.



Regine delle Driadi: ho visto Toppi e Losa. La variazione che mi fece cadere la mandibola quando negli anni 80 ci vidi Platel. Losa ha fatto dei fouettes a l'italienne splendidi, troppo belli per esser veri e l'ultimo è stato pestifero. Ma non importa se si crolla, l'importante è riprendere: grande Celeste, davvero.

Meravigliosa Jota del corpo di ballo, bravissime driadi. Come dicevo all'inizio corpo di ballo ai suoi massimi. A proposito di Massimi😊,  grande Riccardo in Gamache personaggio che grazie a lui prende vita, carattere e ironia ; la commedia dell'arte come immaginava Nureyev per il suo Don Q.
Gianluca Schiavoni, incontenibile Sancho Panza.


Infine un potente e sempre travolgente Nino Sutera nel ruolo dello zingaro tanto amato da Nureyev, come anche Federico Fresi, entusiasmanti entrambi.


 

Mi è spiaciuto non vedere riproposto Mattia Semperboni in qualche ruolo, come Espada o lo Zingaro, per dargli l'opportunità di confermare la strepitosa performance di Alì nel Corsaro. Speriamo nelle prossime occasioni....

In sintesi una grande ripresa del Don Q a Milano, peccato la Scala mezza vuota per il solito problema del costo dei biglietti. Dimostrazione è che per Scala Aperta al 50% c'era praticamente sold out. Ma evidentemente è meglio lasciare la Scala vuota a 150 euro che piena a 80. Mah.