continua da https://aroomfordancing.blogspot.com/2021/07/serata-contemporanea-teatro-alla-scala.html
Difficile farsi un'idea su una creazione da semplice spettatore. Io l'ho trovata godibile, mi ha fatto pensare, non ha avuto l'effetto "mattone" anzi la seconda sera mi è piaciuta di più della prima. Mi è piaciuto il ruolo di leader dato a Zeni, quasi un professore che sgrida gli allievi, li guida a volare in formazione e alla fine gli insegna a fidarsi e a camminare sull'acqua.
Anche qui curate le scelte musicali, i momenti su Sibelius sono stati bellissimi. Ci sono anche stati momenti di gioia e di allegria che raramente compaiono in questi pezzi contemporanei. Ottimo il corpo di ballo, emozionanti gli inchini di Mick Zeni alla fine.
Certo non è la prima volta di Forsythe alla Scala, ma è la prima volta di questo suo gioiello che è Vertiginous sull'ultimo movimento della Grande di Schubert, una cavalcata al galoppo di 9 minuti che Forsythe ha coreografato come se non ci fosse un domani. Tutta off balance, con un lavoro di piedi mostruoso che necessita di grande studio, pulizia e di una exactitude al limite dell'umano (ricordo in un video dove Sofiane Sylve ballava il primo assolo), ha uno stile difficilissimo. I cinque ballerini della Scala Agostino e Del Freo neo primi ballerini, Arduino Di Clemente e Andreanò sono stati bravissimi ad averla imparata e ballata in due settimane, tenendo i tempi: se avessero avuto più tempo per studiare, ci sarebbero stati più "thrill" e più "exactitude". Arduino outstanding per me.
Le foto sono poche perchè è difficilissimo anche da fotografare 😏😃
Solo due osservazioni a chiusura dei personalissimi pensieri.
La prima è sul fatto che l'assenza dell'orchestra in queste serate è davvero un peccato. L'unico pezzo in cui c'era il pianista sul palco aveva decisamente una marcia in più. Il buio cala in una sala silenziosissima e la mancanza dell'orchestra è destabilizzante. Capisco che l'impegno su una serata così varia possa essere pesante e che per l'orchestra della Scala purtroppo suonare per i balletti non sia mai stata una vera priorità. Se almeno l'impianto audio o le registrazioni non avessero un brutto effetto intubato sarebbe stato decisamente meglio: la sera della prima in galleria era veramente inascoltabile e nonostante la seconda sera sia migliorata nettamente la Grande di Schubert è rimasta intubata.
Il secondo punto è triste: raramente ho visto la Scala così vuota, solo ai recenti tempi di Pereira. Prezzi troppo alti? Luglio non incentiva ad andare al chiuso? mah. Opto per la prima ipotesi: per Scala in città gratuito tutto esaurito anche al chiuso mentre alla Scala nella serata dell'8 con le poltrone/palchi a 130 euro, c'era il vuoto. Da profana di gestione teatrale ma ex marketing manager mi chiedo, non esiste una via di mezzo? Non metto la foto dei palchi con luci a mezza sala perché mi fa male. Davvero un peccato vista la bellissima serata che meritava una audience più ampia e che comunque ha riscosso un grande successo nei presenti.