sabato 8 settembre 2018

Bolshoi alla Scala: La Bayadere e la Bisbetica Domata




La compagnia del Bolshoi è arrivata a Milano con due spettacoli profondamente diversi ed entusiasmanti.
Grande attesa per Bayadere, classico intramontabile che mostra la tradizione del ballo moscovita ma con tre Nikija di formazione Vaganova Marinsky. Non sono riuscita a vederle tutte e tre, ho visto "solo" Zakharova e Smirnova. L'attesa coppia Tissi e Kovaleva non ho potuto vederli.
Per Smirnova ci tenevo tantissimo perchè non l'avevo mai vista in scena ed ha soddisfatto e superato qualsiasi aspettativa. Splendida.


Zakharova applauditissima con tifo da stadio. Una star.


Rodkin e Chudyn bei Solor il primo più terreno ed esplosivo, il secondo molto elegante e dalla tecnica smagliante e più discreta.



La prima Gamzatti disastrosa anche se bellissima, la seconda Margarita Shainer di carattere bella tecnica ottimo grand pas con Chudyn, fisico diverso dalle altre meno etereo, più piccola e più "Nunez".


Divertenti le danza di carattere tra cui spicca Tikhomirova nella variazione Manu, deliziosa e spiritosa.



Mentre l'idolo d'oro mi ha un po' deluso più che altro per la coreografia che ho trovato un po' vuota rispetto a quella di Makarova.



Scena delle ombre da manuale, linee perfette con pochissime sbavature. Una falange da 32 ombre che affascinerebbe chiunque. E l'effetto è incredibile. Anche se non mi emoziona più come la prima volta (al cinema, Due vite una svolta. Mai più ripresa da lì ahahahah). Mi dicono che a Marynski siano più emozionanti ma mi mancano. Bella scusa per tornare a San Pi.


Una delle tre ombre soliste mi ha colpito molto, tale Kruteleva solista pulitissima e brillante nella prima variazione che è quella che mi è sempre piaciuta di più, anche se ha una musica talmente allegra che non c'entra niente nel regno dei morti e degli oppiacei.



La messa in scena è vecchiotta e kitsch anzichè no. Ma Bayadere si può rendere più elegante, vedi Parigi, ma non più giovane. Scene oleografiche, costumi meglio e la allieve della Scuola di Ballo della Scala a fare i moretti a me son piaciute: la mania dei tempi andati di tingere le faccette dei bambini di nero (vedi Aida ed anche Excelsior) sarà a rischio banning ma io la trovo così eccessiva e kitsch da essere spiritosa.
Corpo di Ballo eccezionale anche nel secondo atto, un po' pigiato nel boccascena scaligero.  In effetti il palco del Bolshoi è ben più grande e credo inclinato uguale.





Altra cosa Bisbetica, moderna e intrigante si basa su splendidi passi a due per due coppie eccezionali Lantratov Krysanova (Caterina e Petruccio) Smirnova e Chudyn (Bianca e Lucenzio) Ma soprattutto con Lantratov. Una folgorazione. Un Petruccio un po' cosacco, pieno di vita che riempie la scena di carattere sia quando è pestifero che quando è dolce. Mamma mia che artista. Io sgolata dal loggione.
Krysanova bravissima con lui, affiatatissimi.





 Meno entusiasmo per le coreografie del corpo di ballo e degli altri personaggi. Anche i costumi potevano essere meglio, un po' troppo minimali. Ma l'impianto scenico molto efficace con rampe di scale componibili a muoversi in scena per formare i vari ambienti.
Peccato la minor affluenza di pubblico. Avrebbero meritato di più. 

Serate così fanno bene alla Danza