venerdì 27 aprile 2018

Le Corsaire - versione Holmes - Teatro alla Scala



Una gioia per gli occhi, tre cast di casa, una bellissima vetrina per mostrare gli artisti scaligeri. Questo Corsaire della Signora Holmes è una vera delizia.

 



Non sono abbastanza ferrata per capire se la ripresa della Signora Holmes su Sergeyev sia stlisticamente precisa o abbia fatto una sua versione rivista da diverse fonti coreografiche. La cosa  mi interessa poco e, non avendo mai visto Corsaire in versione completa, sono felice di ammirare queste variazioni bellissime che, se avessi ancora le gambe e l'età, avrei una gran voglia di imparare. Vietato ridere 😂😂 (ps con la Signora Holmes ho fatto due settimane di lezione giornaliera allo stage di Nervi nel lontano 1981 ed erano state lezioni molto proficue e arricchenti).

Le Corsaire è un balletto brillante, con una storia senza un gran senso anche se ci sta di mezzo teoricamente Byron, ma un po' molto "ballettone" e se non è ballato in modo brillante rischia di afflosciarsi diventando una sequenza di variazioni. Alla Scala lo hanno ballato con verve e brio, il che lo ha reso molto gradevole.



Ad oggi ho visto il secondo cast Arduino Agostino (Medora e Conrad) Semperboni (Alì ) Toppi e Del Freo (Gulnare e Lankedem). Il primo cast lo vedrò il 9 maggio.



Martina Arduino è una Medora smagliante e impeccabile, una presenza scenica da paura, che peraltro ha dimostrato da sempre, e una luce incredibile. Sì, va bene, se non si fosse capito mi piace molto 😂.






Marco Agostino è una sicurezza sia come partner che come interprete di Conrad (in sostituzione di Coviello infortunato 💪💪), un ruolo faticoso e che non ha una caratterizzazione precisa. Sono molto curiosa di vederlo nel Pas d'Esclave nel ruolo di Lankendem sempre con Martina nel primo cast. Oltretutto i pantaloni alla turca gli donano un sacco 😁

 

Mattia Semperboni ha fatto esplodere tutta la sua tecnica nel brevissimo ma famosissimo ruolo di Alì. Giri alla seconda al fulmicotone e un manége di double assemblè da paura. Meraviglioso. Tutti si ricordano Nureyev, ma io voglio ricordare Bujones, in Arena 1980: con il solo jeté in entrata mi lasciò senza fiato. Che bello.





 

Toppi e Del Freo sono una bella coppia e hanno ballato il pas d'eclave con molto charme.




 






 

Un grande attore Riccardo Massimi ha reso godibile di rilievo e divertentissimo anche un personaggio minore come quello del Pascià. Bisognerebbe farne un vanto e un punto di forza come accade al ROH con interpreti tipo Gary Avis.


Di pregio il pas de trois delle odalische con una grande Vittoria Valerio, un'ottima solista che dovrebbe essere più considerata come lo era qualche tempo fa. Di Clemente e Bianchi belle linee e brave, ma un po' meno in stile.  (Bianchi già in corpo di ballo anche se appena uscita dalla scuola)





 



Anche il personaggio di Birbanto, il cattivo, è stato ben delineato da Federico Fresi con una grande tecnica al servizio del personaggio. Emanuela Montanari ballava il ruolo di Zulmea, sempre con qule quid in più che lei sa dare, ma qui nella foto è Maria Francesca Garritano (due zingare di Romeo e Mercuzio che qui si ritrovano in due cast diversi).






Ottima la prestazione del corpo di ballo: anche se con qualche imprecisione (in particolare dal cdb maschile) per ora sembrano reggere alla debacle ventilata dopo la dipartita di Vaziev.

E le scene e i costumi di Luisa Spinatelli sono veramente di altissimo livello e grande gusto: ho adorato le acconciature delle protagoniste.










 

Essere tornata in loggione in piedi (11 euro) a vedere un balletto così, mi ha dato grande soddisfazione anche se appesa alla colonna non mi sentivo molto salda e la schiena al terzo atto cominciava a cedere. Peccato perchè visto che la platea era mezza vuota (del resto non ballava Bolle) non sarebbe costato nulla far scendere la galleria come succede all'Opera.

La politica dei prezzi in Scala va rivista, se si vuole che non ci vengano solo i turisti, ma si crei di nuovo un pubblico, se non colto, almeno appassionato.