Una cosa su tutte da rilevare su questo lavoro di Spoerli, a quanto ne so poco rappresentato nel mondo ma fortemente voluto dalla Sovrintendenza scaligera, è che il Corpo di ballo della Scala è ai suoi massimi livelli, ha lavorato splendidamente, ha comunque dimostrato una grande vivacità. Le Variazioni hanno avuto il merito di dare l'occasione a molti membri del Corpo di Ballo di poter mostrare le proprie caratteristiche.
Primo fra tutti Claudio Coviello, affiancato da Antonio Sutera e Walter Madau prima e poi da Eugenio Lepera. Claudio ha fatto da filo conduttore attraverso buona parte delle variazioni e ha duettato splendidamente in uno dei momenti più profondi con Martina Arduino, più bella del solito e molto intensa dai movimenti legati e precisi.
Tre bellissime coppie Manni Andrijashenko, Toppi Del Freo e Arduino Agostino si sono susseguite nei tre passi a due centrali (mi sembra di aver capito gioventù maturità a vecchiaia), con linee molto gradevoli anche se con movimenti un po' ripetitivi.
Brillante anche il passo a due Sutera Albano, dove si vede un'intesa speciale.
Smagliante e piena di verve Vittoria Valerio, in un taglio di luce molto d'effetto.
Gioacchino Starace in evidenza grazie ad un presenza scenica di pregio e una tecnica non precisissima ma molto verace :)
Per quanto riguarda questo lavoro, non sono abbastanza musicalmente colta per parlare delle Variazioni Goldberg. E quindi non lo farò 😄. (ma se qualcuno vuole qui trova le Variations for Dummies 😃 https://it.wikipedia.org/wiki/Variazioni_Goldberg )
Invece da umile spettatore che ha visto tre volte questo balletto (generale e due recite per motivi vari, tra i quali non rientra il masochismo), posso solo dire che più lo vedevo più mi annoiava. O meglio, ho aspettato le variazioni che mi piacevano e mi sono bellamente distratta sulle altre.
Questa idea che i ballerini rappresentino una sequenza di incontri/situazioni come succede nella vita, non mi sembra concettualmente molto originale.
Inoltre lo trovo un lavoro pesantissimo per i ballerini, faticoso, ma che non comporta una resa estetica proporzionale alla fatica che si fa a ballarlo.
Soprattutto le parti maschili hanno un tipo di movimento troppo vicino alla ginnastica (spaccate, candele etc etc) con movimenti non particolarmente interessanti e un po' naif. Meglio in generale le parti femminili e i passi a due, comunque un po' ripetitivi.
Se il riferimento era Balanchine, nel match fra coreografia e musica, ho fatto molta fatica a coglierlo.
A proposito di musica, io capisco poco ma ho sentito qua e là delle strane note dal pianista Alexey Botvinov che ha suonato migliaia di volte le Variazioni per accompagnare il balletto.
Splendide le luci di Martin Gebhardt e di effetto i vari colori degli accademici di Keso Dekker, infami da indossare perchè non perdonano alcun difetto ma che sono stati portati con eleganza da tutta la compagnia.
Però con tutto quello che di bello c'è nel panorama dei coreografi di oggi, perchè proprio Spoerli?
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Emozionante il minuto di silenzio il 6 febbraio per ricordare la grande Elisabetta Terabust, che tanto ha dato a questo teatro e che tanto rimpiangiamo come Direzione del ballo e artistica.