Ed eccoci ad un Gala decisamente prestigioso per la presenza di artisti di portata internazionale, artisti che sono sempre meravigliosi da vedere in Italia. Nunez Soares, Lacarra Dino, Salenko Walter e Simkin, e la coppia italiana Coviello Bianchi.
Marianela era uno dei principali motivi per cui mi sono mossa da Milano (insieme all'occasione per rivedere la mia amica Orsola) e, dopo un anno da Onegin, avevo proprio voglia di rivederla a Roma e in particolare nel Diamonds pdd con Soares in cui non l'avevo mai vista ballare. Pulitissima e con delle linee precise, molto morbida la Nuñez è un'étoile essenziale che mi piace perchè adoro la sua smagliante semplicità su una tecnica perfetta che appare molto naturale. E la dimostrazione di ciò è stata il suo cigno nero molto intrigante senza troppi orpelli e con un balance senza fine, chiuso come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Lacarra è sempre un cigno bianco spaziale, il pdd di Arpino che aveva fatto al Gala di fine Expo alla Scala non mi fa impazzire ma lei è incredibile e la partnership con Dino potentissima.
Salenko non l'avevo mai vista, classicissima e perfetta: DonQ con Simkin e Corsaire con Walter.
Simkin scoppiettante e tecnicamente ineccepibile ma gigionissimo anche nel Bourgeois (dove Polunin per me se lo mangia), un vero animale da Gala. Walter è notevole ma si è esibito in un a solo un po' fuori contesto rispetto a questo Gala.
Coviello e Bianchi giovani bravi ma un po' dimessi rispetto alla potenza di fuoco delle altre étoiles. Meglio R&J di Giselle. Secondo me ci vuole più personalità soprattutto per la parte femminile.
Insomma un tripudio di repertorio. Alla fine pubblico con tifo da stadio, forse troppo per i miei gusti. Anch'io mi sgolavo per Guillem ma era diverso.
Solo una mia considerazione: a prescindere dagli interpreti che sono artisti meravigliosi, i Gala mi hanno un po' tediato, preferisco "rischiare" di vedere una cosa nuova, che uno show off di tecnica assolutamente smagliante ma con il solo fine di esibizione pura. Intendo dire che mi piacciono le serate "medley" ma quando c'è uno studio, un percorso, un filo logico dietro ai vari pezzi che vada oltre la mera esibizione di tecnica. Sono un po' antipatica, forse ? :)