Thaïs, opera di Massenet dalla stupenda musica che evoca l'eterno contrasto fra la sfera erotica e quella spirituale: la conoscevo ingiustamente solo per la Meditation che ha ispirato grandi coreografi da Petit ad Ashton, ma non l'avevo mai sentita tutta. Che meraviglia. Così francese, piena di colori di delicatezze di erotismo e di musica che porta al cielo. Cantata benissimo da Marina Rebeka e diretta splendidamente da Lorenzo Viotti con Laura Marzadori nell'assolo di violino della Meditation.
Meditation è ballata dalla grande artista che è Emanuela Montanari, insieme a Massimo Garon, che riesce con la sua interpretazione a dare un senso ad una coreografia effettivamente un po' minimale.
Mi sono piaciuti molto i cori e un intermezzo mimato, sottolineato dalle percussioni di grande effetto.
Regia di Oliver Py, che sottolinea drasticamente i due diversi mondi del sacro, molto cupo e triste, e del profano, dove il profano è decisamente kitsch quasi a richiamare gli omini di Hieronymus Bosch, ma senza risultare più nemmeno trasgressivo oggigiorno.
Ho trovato posto grazie ad amici cari alla generale e da profana dell'opera, ne sono uscita entusiasta.
Spettacolo bellissimo, bravi tutti i cantanti, bravo e bello il direttore, grazie.